Quasi un giovane su quattro (il 22%) tra i 14 e 26 anni non mangia frutta e verdura o lo fa raramente, di qui la necessità di investire in educazione alimentare se si vuole sostenere i consumi. È uno degli spunti emersi dalla relazione di Marco Salvi per i 75 anni di Fruitimprese, vera associazione di filiera che associa 20 mila aziende agricole (esportatori, importatori, ma anche centrali di acquisto delle catene di distribuzione estere), di cui è stato confermato presidente.
Frutta e verdura non piacciono per il gusto
La generazione Z è al centro di continue analisi per il carattere disruptive nell’approccio all’agroalimentare. “Con Cso, Assomela e Alleanza delle Cooperative, abbiamo finanziato uno studio realizzato dall’Istituto Piepoli sulle preferenze di consumo di ortofrutta da parte dei ragazzi tra 14 e 26 anni -ha raccontato Salvi ai soci-. Ed è emerso un dato allarmante: dei circa 9 milioni di ragazzi rientranti in questa fascia d’età, ben 2 milioni consumano frutta e verdura raramente (circa 1-2 volte a settimana) o addirittura mai. La motivazione principale per un livello così basso di consumo è che la frutta e la verdura non piacciono o non si trovano i prodotti che piacciono”. Il dato stride se rapportato ai desiderata dell’Oms, che ha l’obiettivo dei 400 grammi al giorno pro capite di consumo di ortofrutta fresca.
Fonte: freshpointmagazine.it
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